Giovedì scorso si è aperto il nuovo ciclo della Scuola Genitori. Una serata in risposta alla crescente tendenza alle diagnosi medico-psichiatriche sui disturbi dell’attenzione, autismo, dislessia, discalculia… con cui insegnanti e genitori si confrontano sempre più spesso.
La Montessori ci ha insegnato che è possibile curare i bambini attraverso l’educazione, perché non tentare questo step, prima di ricorrere subito a specialisti psichiatrici? Valutiamo innanzitutto se stiamo offrendo al bambino le condizioni necessarie affinché possa partecipare serenamente ed attivamente alla vita scolastica. Le regole educative sono rispettate? Si tratta di semplici e pratici accorgimenti: concedere adeguate ore di sonno, limitare la permanenza davanti ai videoschermi, etc.
Evitiamo poi di incorrere nell’errore di valutare l’immaturità come malattia. Le richieste e le decisioni pedagogiche vanno relazionate all’età dei figli. Ricordiamoci di non prendere alla lettera le parole dei bambini, ma di comprenderne il pensiero infantile nella sua peculiarità.
L’invito è recuperare il vero senso dell’educare, osservando i fondamentali:
- distanza educativa
- facilitazione delle autonomie
- coesione genitoriale
- regole educative
- blocchi educativi a carattere emotivo
- blocchi educativi a carattere genealogico
Questi e tanti altri sono stati i suggerimenti del pedagogista Daniele Novara, che potete approfondire leggendo il suo nuovo libro “Non è colpa dei bambini” >